Il servizio “Sharing Mobility” è frutto di un finanziamento di circa 400.000 euro del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, finalizzato a promuovere la sperimentazione di servizi di sharing mobility. Sono stati finanziati specifici progetti per promuovere modalità innovative di trasporto ecosostenibili da attuarsi mediante l’integrazione dei diversi vettori di trasporto e la promozione dei servizi a chiamata, grazie alla diffusione di piattaforme digitali per l’erogazione e l’ottimizzazione dei servizi stessi.
La Provincia di Treviso, con nota prot. n. 37040 del 23.06.2023, ha trasmesso alla Regione la manifestazione di interesse ai servizi di sharing mobility allegando la proposta di progetto dei Comuni di Treviso e Vittorio Veneto, che vede come soggetto attuatore la MOM - Mobilità di Marca S.p.A. di Treviso, beneficiaria del contributo.
Il servizio “Sharing Mobility”, avviato in via sperimentale, ha presentato fin dalle prime battute diverse criticità segnalate dai cittadini e rappresentate dall’Amministrazione comunale a MOM per la valutazione del servizio. Nonostante MOM S.p.A. abbia dimostrato disponibilità nel cercare di risolvere le criticità segnalate, le stesse non hanno trovato adeguata soluzione, generando ulteriore malcontento tra gli utenti, soprattutto nella popolazione anziana e debole abituale utilizzatrice del servizio di trasporto pubblico urbano.
Sono state rilevate in particolare difficoltà di prenotazione telefonica del servizio, variazioni negli orari delle corse prenotate, eccessivi tempi di attesa alle fermate e non chiara comunicazione delle caratteristiche del servizio all’utenza.
Alla luce di queste criticità, l’Amministrazione ha deciso di sospendere la fase sperimentale e richiedere la ripresa del servizio ordinario di linea.
La Sindaca di Vittorio Veneto: “Ringrazio MOM per la disponibilità con cui ha accolto le osservazioni e le critiche segnalate dai cittadini: da parte nostra abbiamo fatto il possibile per presentare al meglio il servizio alla cittadinanza, ma se gran parte dei destinatari del servizio non trovano beneficio dalla nuova organizzazione del servizio di trasporto pubblico urbano, per il quale il nostro Comune, socio di MOM, contribuisce con un proprio finanziamento di oltre 300.000€ all’anno, ci siamo sentiti in dovere di chiedere di tornare al normale orario cadenzato. La proposta di Sharing Mobility poteva forse essere più efficace come servizio complementare, integrativo del servizio svolto negli ultimi anni, come tra l’altro era previsto nella delibera della Giunta che ha approvato la sperimentazione, servendo magari zone del nostro territorio non raggiunte dalle tre linee urbane. Abbiamo supportato con interesse la proposta della “Sharing Mobility” per le sue notevoli valenze di riduzione del traffico, dell’impatto ambientale, ma i fruitori sono i cittadini e ci facciamo portatori delle loro richieste per un migliore servizio”